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Allarme Siccita’, il processo di desertificazione globale accelera
06Lug, 22 6 Luglio 2022News
  • By stratego

Sempre più persone nel mondo sono toccate dal fenomeno siccità. Entro il 2050 il 50% del globo sarà arido. E noi, nel nostro piccolo, cosa possiamo fare?

Siccità, ecco alcuni dati

La siccità è un problema attualissimo, il processo di desertificazione globale accelera una piaga che sta infierendo in Italia e a livello globale: quasi 4 miliardi sono le persone nel mondo che soffrono la carenza d’acqua almeno un mese all’anno mentre ammontano a 700 milioni, ma in costante crescita, quelli che la soffrono per periodi molto più lunghi.

Questo grave problema ne genera altri a cascata nei più disparati settori, dell’economia all’allarme sociale. Un settore chiave coinvolto è quello dell’agricoltura: secondo l’analisi dei dati dagli anni 80 al 2010, le zone coltivabili hanno subito una perdita di rendimento circa i ¾.

I dati previsionali, inoltre, ipotizzano un aumento delle zone aride del pianeta pari a una volta e mezza le attuali entro il 2050.

Sempre più persone nel mondo sono toccate dal fenomeno siccità. Entro il 2050 il 50% del globo sarà arido.

Le raccomandazioni di Legambiente

 

Cosa possiamo fare singolarmente per alleviare questa piaga? Partiamo dalle buone abitudini.

Come suggerisce Legambiente le regole d’oro sono:

  1. In cucina:
  • utilizzare la lavastoviglie sempre a pieno carico;
  • lavare la frutta in una bacinella e non con acqua corrente;
  • riusare l’acqua di cottura della pasta per lavare le stoviglie.
  1. In bagno :
  • utilizzare meglio lo sciacquone facendo installare uno scarico a doppio flusso con volumi d’acqua variabili (3/4 litri o 6/9 litri). In questo modo si arrivano a risparmiare anche 100 litri d’acqua al giorno;
  • usare la doccia è sempre meglio che fare il bagno (risparmio di 100 litri)

Esistono inoltre degli speciali rubinetti frangi getto che limitano i consumi e permettono di risparmiare fino a 6.000 litri all’anno in una famiglia di tre persone.

È buona norma infine effettuare un controllo periodico del contatore per valutare se ci sono delle perdite.

Sono anche le nostre abitudini alimentari a determinare gli sprechi. È risaputo ad esempio come incidano gli allevamenti intensivi; per produrre 1 kg di carne bovina ci vogliono circa 15.000 litri d’acqua e 4.000 per un kg di carne di maiale. E ancora, il caffè è una bevanda che richiede l’impiego di 16.000 litri d’acqua per produrne 1 kg. Ce ne vogliono 1.900 per un kg di pasta secca, per un kg di grano 1.800 litri, 460 per 1 kg di arance e 130 per 1 kg di lattuga.

Da questo punto di vista anche l’agricoltura richiederebbe una revisione delle sue pratiche. L’obiettivo è quello di ottimizzare le risorse idriche con sistemi di irrigazione di precisione.

 

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