
By stratego
Una buona parte delle risorse del Pnrr sono state allocate per attuare la cosiddetta rivoluzione verde. Diamo uno sguardo anche allo sviluppo della mobilità sostenibile.
La realizzazione dei progetti contenuti nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) dovrebbe consentire all’Italia di superare grandi sfide come il passaggio alla transizione ecologica e la trasformazione digital. Si tratta di obiettivi ambiziosi quanto doverosi da raggiungere.
In totale si prevede che con il piano verranno mobilitati 235,1 miliardi di euro. Larga parte di queste risorse (ben il 37%) sono destinate all’attuazione della rivoluzione verde.
La transizione ecologica si attuerà attraverso due “missioni”. Riguardo la prima, denominata nello specifico “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, sono stati previsti investimenti per circa 60 miliardi di euro mentre alla seconda (“Infrastrutture per una mobilità sostenibile”) sono state allocate risorse per 25,40 miliardi di euro.
Il meccanismo di rilascio dei finanziamenti Ue dipende dal raggiungimento di obiettivi e risultati che devono rispettare deadline prefissate pena il mancato sblocco delle risorse. In totale si parla di 560 obiettivi. Termine ultimo fissato il 30/6/2026. Al momento l’Italia è uno dei pochi Paesi europei ad essere in linea con i programmi. Certo è che le evoluzioni dello scenario internazionale e l’innalzamento dei costi delle materie prime potrebbero cambiare le carte in tavola.
Città italiane: apertura al tpl elettrico
Il traghettamento del sistema Paese verso la transizione ecologica è un processo che passa attraverso il supporto alla mobilità sostenibile. Stiamo parlando del sostegno che verrà elargito agli enti Città lungo tutto lo Stivale tramite il finanziamento da 300 milioni di euro previsto dal Piano. L’obiettivo è quello di stimolare una filiera che produca autobus ad alimentazione elettrica in sostituzione dei parchi mezzi delle città inquinanti e ormai obsoleti. Il Pnrr prevede dunque la produzione in Italia di bus elettrici che investano nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie avanzate. Dovrà quindi essere implementata alta tecnologia come i sistemi di monitoraggio degli automezzi, e i sistemi per la guida assistita. Sarà importante prevedere l’industrializzazione dei sistemi di ricarica e la messa in produzione dei dispositivi di ricarica veloce. C’è una reale necessità di migliorare i numeri. In Italia le grandi città del nord come Milano e Torino sono momentaneamente capofila nel processo che porta ad un trasporto pubblico locale a impatto zero denotando un considerevole numero di bus elettrici. Mentre le città del centro come Firenze, Roma, Genova e Napoli più a sud presentano un parco mezzi con una quota di veicoli euro 6 superiore al 40%. Catania e Venezia sono le città in cui la quota di mezzi inquinanti è preponderante: più del 50%.
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