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Smart mobility
08Lug, 20 8 Luglio 2020News
  • By Martina

Cosa si intende quando si parla di Smart Mobility? Come si configura nel nostro paese questa modalità di spostamento?

La Smart Mobility in Italia non è di certo una novità, ma rappresenta una tematica di grande rilevanza fin dallo scenario pre-Covid. Sono stati molti i progetti di Smart Mobility avviati non solo nei grandi Comuni, ma anche in quelli con una popolazione superiore ai 25.000 abitanti.

Perché tanto successo?

Innanzitutto occorre sapere che la Smart Mobility viene percepita come un’area di sviluppo “fondamentale” da parte dell’87% dei Comuni, che diventano il 95% se si considerano le città con più di 80.000 abitanti;

La maggior parte delle iniziative avviate (58%) ha superato la fase pilota ed è oggi estesa a tutta l’area urbana.

Le ragioni degli investimenti nella Smart Mobility

Quali sono le principali ragioni che stimolano le Amministrazioni locali ad avviare tali progetti?

  1. Sostenibilità ambientale (28% dei casi), con lo scopo di ridurre le emissioni inquinanti nell’area urbana;
  2. Ottimizzazione dei servizi offerti ai cittadini. Le Municipalità si mostrano interessate non solo a migliorare i servizi già esistenti (24%) ma anche ad attivarne di nuovi (12%);
  3. Sicurezza stradale (14% dei casi), si dimostra una motivazione importante per gli investimenti in Smart Mobility.

Le sfide

Non sempre è semplice realizzare progetti di Smart Mobility. Molto spesso le Amministrazioni locali si ritrovano a fronteggiare diverse difficoltà. Quali?

Tra le principali sfide che i Comuni dichiarano di dover affrontare, la collaborazione tra Municipalità e privato risulta la più insidiosa per almeno il 33% delle realtà locali.

Se da un lato emergono le complessità di interazione con gli attori privati che gestiscono parzialmente la mobilità, infatti, dall’altro si riscontrano ostacoli nella partecipazione dei cittadini.

In altri contesti, invece, la difficoltà maggiore si riscontra nell’estensione del progetto pilota a tutta l’area urbana (47%), segno di come sia complesso trovare il modo di coinvolgere in tali progetti l’intera comunità.

La Sharing Mobility dopo il Coronavirus

Terminata la fase di quarantena legata all’emergenza sanitaria da Covid-19, durante la quale erano diminuite le esigenze di mobilità, la domanda di servizi di Sharing è apparsa subito in aumento.

Nel prossimo futuro si prevede un’ulteriore crescita di questa mobilità, considerata come alternativa ottimale ai mezzi pubblici o alla vettura privata.

Già nella fase precedente allo scoppio dell’epidemia, l’interesse dei consumatori verso la Sharing Mobility risultava piuttosto forte. Secondi i dati pervenuti, nel 2019 quasi il 40% dei consumatori aveva già utilizzato un servizio di Sharing. Se da un lato questa mobilità alternativa consente di risparmiare, infatti, dall’altro risulta essere la soluzione più comoda in situazioni in cui non si possegga un mezzo di trasporto di proprietà.

Smart Mobility e sviluppi futuri

Analizzando il quadro complessivo si può dedurre che il tema della Smart Mobility diviene sempre più cruciale e di largo interesse, soprattutto nel contesto post pandemia.

Per gli sviluppi venturi del settore sarà necessario disegnare migliori schemi di collaborazione tra ambito pubblico e contesto privato, oltre a rendere le future innovazioni tecnologiche in grado di ottimizzare ulteriormente la mobilità intelligente.

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